Mamma li Turchi: "Mamma li turchi" tra spiagge e dune


“Mamma li Turchi” è il grido che nella cultura popolare salentina racchiude insieme la tragedia di Otranto del 1480 e il clima di continuo allarme di quegli anni quando le scorrerie erano all’ordine del giorno. “Mamma li Turchi” è anche il nome di un itinerario molto particolare, tracciato dal Gruppo Speleologico Leccese “Ndronico”, che ripercorre uno dei tratti din costa più suggestivi ed esposti proprio alle incursioni dei turchi. Non a caso si parte da Torre Sant’Andrea, minuscolo porticciolo scavato nella morbida roccia calcarea che, al contatto con il mare, quasi si scioglie come argilla. Qui c’è una delle torri che l’imperatore Carlo V fece costruire lungo la gran parte delle coste del Regno di Napoli con l’obiettivo di costituire un solido sistema di avvistamento e difesa dagli invasori. Si imbocca una strada sterrata che percorre la scogliera, alta una decina di metri e a picco sul mare. Diversi faraglioni isolati e la morfologia delle falesie mostrano l’erosione e la corrosione subita. Il mare, il vento e la pioggia attaccano, infatti, questa roccia -il calcare- scolpendo su di essa infiniti geroglifici e scavando al suo interno anfratti e grotticelle.

La costa rocciosa degrada lentamente fino a scomparire. Ed ecco che si apre la lunga spiaggia di Frassanito che prosegue ininterrotta fino agli Alimini. Qui si trovano alcune tra le dune più alte della Puglia. Sono vere e proprie collinette di sabbia a ridosso della costa, tenute insieme da una singolare vegetazione che resiste al sale e ai forti venti. Proseguendo a camminare sulla spiaggia di Alimini, si oltrepassa Frassanito per giungere vicino al villaggio Serra degli Alimini 1. Qui si incontrano i ruderi ti Torre Fiumicelli, costruita tra il 1580 ed il 1585. Si vede ancora, osservando la costruzione, la forma tronco-piramidale originale. Il sistema difensivo voluto da Carlo V si basava su una serie continua di torri in grado di comunicare tra loro mediante segnali sonori o visivi. In caso di pericolo venivano allertate immediatamente le torri più vicine, quelle che si trovavano a vista. Si ritorna verso la costa, continuando a camminare parallelamente al mare. Si percorre ancora in spiaggia tutto il tratto degli Alimini, uno specchio d’acqua particolarmente amato dai surfisti e velisti perché presenta le condizioni ideali per questi sport.

Terminata la lunga spiaggia, la costa torna ad essere rocciosa e gradatamente si risale di qualche metro. Dopo aver attraversato un piccolo bosco si sbuca in piena Baia dei Turchi, il luogo è davvero incantevole e fa gola a molti operatori turistici. Superato il Casino dei turchi (una piccola masseria fortificata), si prosegue sempre lungo la costa fino a raggiungere Torre Santo Stefano, costruita nel XVI secolo. Continuando a camminare lungo la strada parallela alla costa, si costeggia il camping Mulino d’Acqua che prende il nome dalla splendida e piccolissima insenatura. Il costone di roccia sul mare, molto porosa, fino a pochi anni fa trasudava acqua sorgiva, dando vita a veri e propri mulinelli di goccioline d’acqua. Più avanti, appena è possibile tornare proprio in riva al mare, si aprono altre piccole insenature che vale la pena di vedere prima di raggiungere Otranto. Tra queste ce n’è una all’interno della quale si trova la Grotta Monaca, forse chiamata così perché una volta ricovero della foca monaca.  La grotta è accessibile dal mare ed è lunga circa duecento metri.

 

Fonte: Salento istruzioni per l'uso