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Cosa occorre sapere per soggiornare in Italia
Desideri fare un viaggio in Italia e venire in Puglia? In questa pagina sono contenute le informazioni turistiche sulla Puglia (dal Gargano al Salento) e tutto quanto è necessario conoscere.
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Informazioni di carattere generale
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Tempo di viaggio approssimativo dai più importanti scali italiani ed europeri |
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Come raggiungere le varie località in Puglia
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I piu` importanti eventi in Puglia
Festival
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Festival del cinema Europeo | |
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La Notte della Taranta | |
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Il Carpino Folk Festival | |
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Festival della Valle d`Itria | |
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I Dialoghi di Trani | |
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Alba Dei Popoli - Otranto | |
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Castel Dei Mondi |
Premi
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Premio Barocco a Lecce | |
Tradizione
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La Processione dei Misteri a Taranto | |
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Il palio di Oria | |
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Tavola di San Giuseppe a Cocumola | |
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Danza delle Spade | |
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La cavalcata dei Devoti |
Folklore
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Carnevale di Putignano |
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Carnevale di Gallipoli |
Fiere
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Fiera del Levante a Bari | |
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Fiera di San Leone | |
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Mercatino del Gusto |
Sport
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Rally del Salento - Entroterra | |
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Rally del Salento - Costa | |
Cartoline della Puglia
Sta sognando un viaggio in Puglia? Qui di seguito potrà visionare alcuni degli scenari tipici che questa terra le offre. |
storia |
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natura |
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divertimento |
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tradizioni |
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Avventura |
Cenni storici sulla cultura e la storia della Puglia
Nelle numerose grotte naturali, dovute alla natura calcarea del territorio, sono stati rinvenuti utensili di selce. Un`importante scoperta archeologica riguarda alcune statue ossee rinvenute nella Grotta delle Veneri presso Parabita, le quali dimostrano l`esistenza già 20.000 anni fa di culti riguardanti la fertilità; quelle della Grotta delle Mura a Monopoli che dimostrano la presenza di abitanti già nel Musteriano (Paleolitico Medio); la Grotta Spognoli e la Grotta Paglicci presso Rignano Garganico nella quale sono stati ritrovati diversi reperti risalenti al Paleolitico Medio e Superiore. Probabilmente si trattava di ominidi appartenenti alla specie uomo di Neanderthal, mentre quella dell`homo Sapiens Sapiens si sarebbe diffusa nel Paleolitico superiore (Periodo risalente a circa 35.000 anni fa). Un`altra testimonianza notevole dei "primi pugliesi" è rappresentata da Delia, un`ominide donna vissuta 25.000 anni fa scoperta ad Ostuni la cui importanza sta nel fatto che essa conservava in grembo i resti di un feto in fase terminale, diventando quindi la più antica madre della storia. |
Numerosi nella regione i graffiti come quelli della Grotta Romanelli, presso Castro, e della Grotta dei Cervi, presso Porto Badisco. Recenti scavi effettuati a Roca Vecchia hanno inoltre evidenziato un imponente sistema di fortificazioni risalente all`età del bronzo (XV-XI secolo a.C.). Nella stessa area si trova un altro sito archeologico importante: la Grotta della Poesia, scoperta nel 1983; essa si sviluppa circolarmente su una superficie di 600 mq. e reca numerosissime iscrizioni votive, talvolta sovrapposte, di epoche e civiltà differenti, che risalgono al VIII-II secolo a.C. |
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Luoghi di interesse naturalistico
Il Gargano |
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È un imponente promontorio situato in provincia di Foggia; corrisponde sostanzialmente a un massiccio montuoso chiamato lo "sperone d`Italia" che si protende per 70 km nel mare Adriatico, e che dà origine al Golfo di Manfredonia. A est si spinge sino alla cosiddetta Testa del Gargano, mentre a ovest si salda con il Tavoliere delle Puglie, coprendo una superficie complessiva di circa 2000 kmq. Nel suo territorio è ricompreso il Parco Nazionale del Gargano. |
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il mare del Gargano | |||
L`area più interna della regione, ricoperta da fitte foreste tra cui la Foresta Umbra, è poco popolata; gli abitanti tendono a raccogliersi nei centri costieri o ai piedi dei monti, anche per via dello sviluppo acquisito in epoca recente dal turismo balneare, che si è aggiunto alla tradizionale attività peschereccia e soprattutto agricola. Una strada panoramica si sviluppa lungo quasi tutto il perimetro del Gargano, toccando molti dei centri principali, come San Nicandro Garganico, Carpino, Rodi Garganico, Peschici, Vieste, Mattinata e Manfredonia. |
Le isole Tremiti (dette anche Diomedee) |
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Sono un arcipelago dell`Adriatico, sito a 12 miglia nautiche a nord del promontorio del Gargano (lago di Lesina) e a 24 ad est della costa molisana (Termoli). Per la qualità delle sue acque di balneazione è stato più volte insignito della Bandiera Blu, prestigioso riconoscimento della Foundation for Environmental Education. |
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Le isole Tremiti |
Il Salento |
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L`agro salentino è quasi ovunque coltivato, e la vegetazione arborea è per lo più costituita da distese di ulivi secolari, dai tronchi contorti e di grandi dimensioni. La proprietà terriera è generalmente suddivisa in piccoli appezzamenti, separati dai tipici muretti a secco. La pietra è da sempre utilizzata anche per realizzare diverse costruzioni a secco, utilizzate dai contadini per riposare o per riporvi gli attrezzi da lavoro. Tali costruzioni (definite a seconda delle zone furnieḍḍi, pajare, ecc.) sono più simili ai nuraghi sardi che ai trulli pugliesi. Le coste sono ampie e sabbiose soprattutto sul Mar Ionio, le cui acque sono caratterizzate a questa latitudine da una trasparenza e da cromatismi rari; spettacolari sono le scogliere a picco sul mare, soprattutto sul Mare Adriatico. |
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Le isole Tremiti | ||
Tra le spiagge più note ci sono quelle sabbiose di Porto Cesareo di Gallipoli, di Santa Maria di Leuca, di Otranto e di Ostuni, e per quanto riguarda le spiagge rocciose, tra le più notevoli meritano citazione Castro, Santa Cesarea Terme e Porto Badisco. Numerose sono le masserie fortificate risalenti per lo più al XVI, XVII e XVIII secolo. I paesi, in genere poco popolosi, hanno un aspetto orientaleggiante e sono caratterizzati dal bianco intenso delle costruzioni che li rende abbacinanti nelle giornate di sole. |
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Spiaggia della Riva di Ugento |
Le Grotte di Castellana |
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Fino al 1938 l’unico ingresso di queste grotte era un abisso impressionante (“La Grave”) che sprofondava nell’oscurità assoluta di un vuoto immenso. Tutto attorno, per un raggio di alcune centinaia di metri, solo estesi uliveti. Oggi intorno a quel foro è sorto un intero villaggio con gli uffici direzionali, la torre degli ascensori, decine di negozi, ed ancora bar, ristoranti, alberghi. Tutto in funzione dell’enorme attrattiva costituita dalle Grotte. Un passaggio artificiale percorso da una gradinata immette nella Grave, immensa voragine a cielo aperto (m. 90x60x70), dalla quale si erge un gruppo di grandi stalagmiti, illuminate da un fascio di luce proveniente dal lucernario naturale. |
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Le Grotte di Castellana | |||
Segue un secondo ambiente che ospita al centro gruppi monumentali di stalagmiti. Si procede quindi attraverso fantastici paesaggi sotterranei ricchi di concrezioni di ogni genere. Tra queste merita una segnalazione “L’Altare”, caratterizzato da bizzarre stalagmiti del diametro di pochi centimetri che con un miracolo di equilibrio raggiungono l’altezza di alcuni metri. |
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La Grotta Bianca | |||
Dopo il Corridoio del Deserto, lungo circa mezzo chilometro, ed una serie di ampie caverne ornate da un’incredibile profusione di forme e di colori si entra nella Grotta Bianca, impareggiabile scrigno d’alabastro, dove si resta stupefatti di fronte alla purezza delle stalattiti, delle colonne e delle stalagmiti. |
Luoghi di interesse archeologico |
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Gli scavi messapici tra le province di Brindisi e Lecce |
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La regione è ricca di siti e testimonianze delle antiche popolazioni che la abitavano in passato. Tra i reperti preistorici sono degni di nota le specchie (antichi monumenti megalitici realizzati mediante utilizzo a secco di grossi blocchi in pietra), i dolmen (tombe megalitiche preistoriche a camera singola), i menhir (megaliti monolitici eretti solitamente in età della pietra).
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Dolmen Placa | |||
Degna di nota l`area della necropoli messapica presso Manduria che presenta interessanti resti messapici riguardanti tombe di varie epoche, un fossato, una duplice cinta muraria e resti di alcune vie dell`antica città. Un`altra area archeologica messapica è quella di Roca, dove è stata riportata alla luce l`antica città fortificata di Roca Vecchia sorta su un precedente sito preistorico. Sulle pareti della grotta marina della Poesia sono state ritrovate iscrizioni in lingua messapica e latina, oltre a graffiti preistorici. |
Le zone archeologiche di Casale di Apigliano |
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È un antico villaggio medievale della Terra d`Otranto (odierno Salento), abbandonato tra il XIV e il XVI secolo per circostanze ancora da precisare. Oggi è un sito archeologico unico nel suo genere. L`antico casale di Apigliano si trovava vicino al nucleo urbano di Zollino, ai limiti del territorio comunale; come risulta dal catasto onciario del 1746 ma dal IX secolo in poi è passato al comune di Martano. | |||
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Le prime notizie documentate, riportanti la situazione fiscale della località, risalgono al XIII secolo d.C.. Tuttavia i primi villaggi relativamente stabili nel Salento, attraverso ricerche condotte dall`Università del Salento sono da riferire al VIII secolo. Attualmente del casale rimane solo la chiesetta sconsacrata intitolata a Santa Maria, ma conosciuta dagli abitanti del posto come Chiesa di San Lorenzo. |
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Dolmen Placa | |||
Gli elementi venuti alla luce nelle zone archeologiche sono in grado di fornire informazioni circa il periodo bizantino e il periodo angioino. Con riferimento al primo, sono stati rinvenuti resti di alcune abitazioni rurali costruite con la tecnica del muro a secco, che evidenziano la presenza di un insediamento abbastanza esteso. Più ricchi sono invece i ritrovamenti riferibili al periodo angioino, come i resti di una cappella che si ritiene rappresenti la chiesa di San Giorgio. |
Gli ori di Taranto dell`età ellenistica |
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Custoditi nella sezione dedicata all`arte orafa in età ellenistica del Museo nazionale archeologico di Taranto, gli ori di Taranto costituiscono la più importante testimonianza di come la lavorazione dei metalli preziosi, e in particolare dell`oro, fosse una delle attività più sviluppate nella città magno-greca tra il IV ed il I secolo a.C.. | |||
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Le principali tecniche di lavorazione erano quelle di martellatura, cesello, filigrana e granulazione. Fra i numerosi pezzi in esposizione nella "Sala degli ori", si segnalano i gioielli appartenuti ai corredi funerari, tra i quali si notano:
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Orecchino in oro, fine IV secolo a.C. | |||
Gli elementi venuti alla luce nelle zone archeologiche sono in grado di fornire informazioni circa il periodo bizantino e il periodo angioino. Con riferimento al primo, sono stati rinvenuti resti di alcune abitazioni rurali costruite con la tecnica del muro a secco, che evidenziano la presenza di un insediamento abbastanza esteso. Più ricchi sono invece i ritrovamenti riferibili al periodo angioino, come i resti di una cappella che si ritiene rappresenti la chiesa di San Giorgio. |
Il tesoro della basilica del Santo Sepolcro di Barletta |
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Il Tesoro della Basilica del Santo Sepolcro di Barletta comprende alcune oreficerie sacre, in parte provenienti dalla Palestina: |
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Basilica del Santo Sepolcro in Barletta | |||
Tutti questi oggetti sono di arte francese, e la tradizione li vuole provenienti da Tolemaide. |
Gli scavi archeologici e il Museo Nazionale di Egnazia |
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Egnazia è un`antica città (di cui oggi rimangono solo rovine), nei pressi dell`odierna Fasano, in Provincia di Brindisi. Centro dei messapi o dei peucezi, fu sede di manifatture di ceramiche del IV e III secolo a.C.. |
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Sullo sfondo, le mura dell`acropoli]]In lingua messapica era chiamata Gnathia, mentre dai Romani fu chiamata Egnatia o Gnatia. Si trova ai confini tra la Peucezia (a nord) e la Messapia (a sud), lungo la cosiddetta soglia messapica. Citata da Plinio, Strabone ed Orazio, che in un suo viaggio da Roma a Brindisi, scrisse di essa. Ora in provincia di Brindisi (vicino al confine con quella di Bari) e pochi chilometri più a nord di Savelletri di Fasano, il centro d`Egnazia è uno dei più interessanti siti archeologici della Puglia. Il sito archeologico di Egnazia, inserito in un felice contesto naturalistico-ambientale, è uno dei più interessanti della Puglia. Citata da autori come Plinio, Strabone, Orazio, la città ebbe grande importanza nel mondo antico per la sua posizione geografica; grazie alla presenza del porto e della Via Traiana, infatti, essa fu attivo centro di traffici e commerci. |
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Scavi di Egnazia | |||
La storia dell`antica Gnathia si è snodata nell`arco di molti secoli. Il primo insediamento, costituito da un villaggio di capanne, sorse nel XV sec. a.C. (età del bronzo) e il sito fu sicuramente frequentato nel XIII sec. a.C., in epoca postmicenea, come attestano i fori di palificazione (ancora in età del bronzo). Nell`XI sec. a.C. (età del ferro) si registra l`invasione di popolazioni provenienti dall`area balcanica, gli Iapigi, mentre con l`VIII sec. a.C. inizia la fase messapica che per Egnazia, come per tutto il Salento, cesserà con l`occupazione romana avvenuta a partire dal III sec. a.C.. La città entrerà quindi a far parte prima della repubblica (come civitas foederata probabilmente dopo il 267 - 266 a.C. e come municipium dopo la guerra sociale) e poi dell`Impero romano e decadrà insieme ad esso. Della fase messapica di Egnazia restano le poderose mura di difesa e le necropoli, ove oltre a tombe a fossa e a semicamera, sono presenti monumentali tombe a camera decorate con raffinati affreschi. |
Monumenti dichiarati patrimonio dell`umanita` dall`UNESCO |
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I trulli di Alberobello |
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I trulli sono antiche costruzioni coniche in pietra "a secco", di origini protostoriche, presenti in tutta la Valle d`Itria; tuttavia, nonostante nelle zone di sviluppo dei trulli si rinvengano reperti archeologici di epoca preistorica, o fondazioni di capanne in pietra risalenti all`età del bronzo, non esistono trulli particolarmente antichi: questo sarebbe giustificato dal fatto secondo cui piuttosto che provvedere alla riparazione dello stesso in caso di dissesto, si preferiva abbatterlo e ricostruirlo per motivi economici, riutilizzandone il materiale. |
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Il trullo era una tipica costruzione contadina, dove il cozzaro, ovvero colui che coltivava la terra del padrone, poteva avere un giaciglio dove dormire e tenere gli attrezzi del campo. I bambini usavano dormire in alcove scavate come nicchie direttamente nel muro e divise dall`ambiente principale tramite tende. Alcune travi di legno, tuttora visibili nei trulli attuali, non avevano funzione strutturale ma servivano piuttosto per appendere le vivande e le provviste, tenendole sollevate da terra (non di rado il pavimento, in terra battuta, era condiviso da persone e animali domestici).
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Trulli di Alberobello | |||
Si pensa che anticamente i Trulli venissero utilizzati per evadere il pagamento delle tasse sulle case. Ci sono varie teorie in proposito. Una di queste afferma che i Trulli venivano usati per comunicare mediante segnali di fumo l`arrivo di eventuali controlli; in quel caso venivano letteralmente scoperchiati, in attesa di essere ricostruiti una volta passato il pericolo. Una diceria popolare vuole che nell`approssimarsi della venuta del padrone che chiedeva il pagamento del dazio per la residenza nel terreno, ai cozzari bastasse tirare via una sola pietra per far crollare tutta la costruzione, facendo apparire il tutto come un semplice cumulo di pietre. |
Castel del Monte |
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La nascita di Castel del Monte si colloca ufficialmente il 29 gennaio 1240, quando Federico II di Svevia ordina affichè vengano predisposti i materiali e tutto il necessario per la costruzione di un castello presso la chiesa di Sancta Maria de Monte (oggi scomparsa). |
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Questa data, tuttavia, non è accettata da tutti gli studiosi: secondo alcuni, infatti, la costruzione del castello in quella data era già giunta alle coperture. Incerta è anche l`attribuzione ad un preciso architetto: alcuni riconducono l`opera a Riccardo da Lentini ma molti sostengono che ad ideare la costruzione fu lo stesso Federico II. Pare fu costruito sulle rovine di una precedente fortezza prima longobarda e poi normanna. Probabilmente alla morte di Federico II (avvenuta nel 1250) l`edificio non era ancora terminato. L`edificio ha pianta ottagonale (16,30 m per lato all`esterno) e ad ogni angolo si innesta una torretta a sua volta ottagonale (lato 3,10 m), mentre l`ottagono che corrisponde alla corte interna ha lati di 8,65 m ciascuno. |
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Castel del Monte | |||
Il diametro dell`intero castello è di 56 m, mentre il diametro di ogni torre è di 7,80 m. Le torri sono alte 24 m e superano di poco l`altezza dell`intera struttura. Lo spazio interno è suddiviso in due piani, rialzati rispetto al piazzale antistante di 3 e 9,5 metri rispettivamente. Questa suddivisione viene ripresa all`esteno da una cornice marcapiano. Ogni piano è costituito da otto stanze trapezioidali, suddivise congiungendo gli spigoli dell`ottagono interno e gli spigoli di quello esterno, dove si impostano le omologhe torri. |
Luoghi di interesse artistico |
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Il romanico pugliese |
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Arte severa che si sviluppò in Puglia tra l`XI e la prima metà del XIII secolo, soprattutto in architettura, scultura e nel mosaico. Il romanico "normanno" pugliese è l`antecedente più immediato dell`arte che si sviluppò alla corte di Federico II nel XIII secolo, che tramite il movimento di artisti (come Nicola Pisano) portò al rinnovamento artistico innestato in Toscana e da qui in tutta Italia. In architettura religiosa, le chiese pugliesi recepirono caratteri lombardi, pisani ed orientali rielaborandoli secondo uno schema peculiare. |
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Uno degli edifici più rappresentativi è la Basilica di San Nicola a Bari, iniziata nel 1087 e terminata verso la fine del XII secolo. Esternamente si presenta con un aspetto massiccio, come una fortezza, con una facciata a salienti, chiusa ai lati da due torri incompiute, decorata con archetti pensili e con un poco pronunciato protiro con leoni stilofori secondo i modelli lombardi ed emiliani. Altro edificio di importante rilievo è la Cattedrale di Otranto che conserva il mosaico pavimentale meglio conservato dell`intera Puglia.
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La Basilica di San Nicola, Bari | ||
Il motivo delle doppie torri rimanda invece a esempi transalpini, ed è spiegabile anche con la presenza normanna degli Altavilla; i segni di altre due torri sono presenti nella zona posteriore dell`edificio, dove si apre una particolare struttura muraria continua a chiusura delle tre abisdi. La pianta è a tre navate, con quelle laterali provviste di ulteriori pareti voltate che rinforzano la struttura; la navata principale non è molto lunga ed in origine era coperta a capriate. I matronei sono i più antichi dell`Italia meridionale e terminano in corrispondenza dell`altare maggiore, dove lo spazio si allarga per formare un transetto che non sporge dalla pianta rettangolare dell`edificio: qui era prevista la costruzione di una cupola ottagonale, che avrebbe accentuato, assieme alle torri, la verticalità del complesso. La spazialità interna tuttavia è compromessa da due archi che si aprono sulla navata centrale all`altezza del matroneo: furono aggiunti nel XIV secolo per irrobustire ulteriormente la struttura. |
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Alcuni importanti esempi sono:
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La cattedrale di Bitonto | ||
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Accanto ai monumenti romanici spiccano anche importanti emergenze gotiche, prime tra tutte il grandioso Duomo angioino di Lucera, la Basilica del Santo Sepolcro a Barletta e la Basilica di Santa Caterina d`Alessandria a Galatina. |
Il barocco leccese |
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Il Barocco leccese è una singolare declinazione del barocco che, nata alla fine del XVI secolo in clima di Controriforma, si protrae fino alla prima metà del Settecento, in un tutt`uno col Rococò. |
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L`architettura barocca è rigogliosa a Lecce e in tutti i comuni della provincia, nella Grecìa Salentina e nei grossi centri del basso Salento, Gallipoli, Maglie, Nardò, Galatina, Galatone e Lequile. Le articolate decorazioni delle facciate di chiese e palazzi creano scenografici apparati di una visionaria esuberanza unica nel suo genere, resa possibile dalle grandi capacità di architetti e maestri scultori e dalla estrema malleabilità della calda e tenera pietra tufacea presente nel territorio. |
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La facciata della Basilica di Santa Croce, Lecce | ||
Lecce, tanto ricca di monumenti barocchi, conserva insigni capolavori, tra i quali la basilica di Santa Croce, annessa al complesso monumentale dei Celestini, e la piazza del Duomo, considerata tra le più belle d`Italia. Nel Salento, inoltre, si distingue il barocco di Martina Franca, che piega una pietra più dura e bianca di quella leccese in forme generalmente più sobrie. |
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Tra i maggiori monumenti barocchi salentini:
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La chiesa dell`ex Convento degli Agostiniani, Melpignano |
La chiesa di Padre Pio |
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La chiesa di Padre Pio è stata commissionata dall`Ordine dei Frati Minori Cappuccini della provincia di Foggia e progettata dall`architetto italiano Renzo Piano per contenere degnamente le migliaia di pellegrini che ogni anno giungono ad onorare la memoria di San Pio da Pietrelcina. |
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L`opera è stata quasi completamente finanziata dalle offerte dei pellegrini, tanto che l`unica donazione giunta da un ente pubblico è stata quella della regione Puglia per la colossale croce in pietra che decora il sagrato, opera dello stesso Piano. Coi suoi 6000 m² (in grado di contenere 7000 persone, considerando un ampio margine di sicurezza) è la seconda chiesa d`Italia per dimensioni, superata solo dalla Basilica di San Pietro in Vaticano. |
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Interno della chiesa di Padre Pio | ||
La chiesa sorge sul monte di San Giovanni Rotondo ed è adiacente al preesistente santuario e convento in cui il santo frate visse ed in cui ne sono conservate le spoglie. La struttura ha una forma che ricorda quello del nautilus, e la sua pianta ricorda la spirale archimedea, il cui fulcro è posto al centro dell`aula liturgica, nel luogo dove è posto l`altare. Assieme alla struttura della chiesa vera e propria è stato costruito anche un grande sagrato (a cui la chiesa è collegata attraverso un`enorme vetrata) ed un viale di accesso. |
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La novità principale apportata da questo progetto nel campo dell`architettura è l`utilizzo di un materiale come la pietra di Apricena (di cui è costituita tutta l`opera) anche come struttura resistente oltre che come semplice elemento decorativo. Il suo utilizzo in una zona ad alto rischio sismico, inoltre, ha reso necessari una serie di test e sperimentazioni che hanno coinvolto anche uno staff di geologi: il risultato è stato una struttura che, per mezzo di notevoli sperimentazioni tecnologiche, è ora in grado di resistere a forze anche 6 volte superiori a quelle provocate dai terremoti registrati in questa zona, nonostante l`utilizzo di un materiale molto poco duttile. |
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Ostuni, la città bianca |
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Ostuni, è chiamata "la città bianca" e il suo borgo è uno dei più belli d`Italia, con le viuzze che si arrovellano tra le tipiche case in calce bianca. L`apparente disordine distributivo delle abitazioni intorno alla cattedrale dà al centro storico una conformazione unica. Questo costume ha rivestito anche un ruolo di molta importanza in ambito storico, infatti le abitazioni venivano imbiancate, a partire dal XVII secolo con la calce perché si credeva fosse l`unico modo per evitare che la peste dilagasse nella cittadina ed il contagio aumentasse sino a portarne la distruzione. Questo uso della calce per imbiancare le abitazioni nel centro storico rientra tuttora in quelle che sono le peculiarità della cittadina ed è una caratteristica che la rende riconoscibile e unica. |
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Nel XII secolo Goffredo III, conte di Lecce e funzionario del re Ruggero, con giurisdizione militare sul territorio d`Otranto (le attuali province di Brindisi, Lecce e Taranto), ricevette l`ordine di costruire un castello (chiamato poi Castello Normanno) sulla cima della collina di Ostuni; oggi, purtroppo, di quella costruzione imponente e ben fortificata, rimangono solo una torretta e il giardino (chiamato ora Giardino Zurlo). |
la cucina Pugliese
La cucina pugliese si caratterizza soprattutto per il rilievo dato alla materia prima, sia di terra che di mare, e per il fatto che tutti gli ingredienti sono appunto finalizzati ad esaltare e a non alterare i sapori base dei prodotti usati. |
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Pertanto si troveranno tutte le verdure di stagione, dalla cima di rapa al cavolo verde, al cardo, ai peperoni, alle melanzane, ai carciofi, tutti i legumi, dai fagioli alle lenticchie alle cicerchie e alle fave, e tutti i prodotti del mare, in particolare dell`Adriatico; questi ultimi hanno una particolare caratteristica che li distingue, in conseguenza della particolare pastura che si rinviene lungo le sue coste, e dalle polle di acqua dolce che si scaricano in mare, e che servono ad attutire il salmastro, ma non ad alterarne il profumo. |
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Prodotti della tradizione pugliese ad Alberobello | |
Peraltro, anche se vi sono dei piatti comuni, le ricette variano da provincia a provincia, e talvolta, da città a città, così per esempio le ricette tipiche delle province di Bari, Brindisi e Taranto, adagiate sul mare, non sono uguali a quelle praticate nella provincia di Foggia, più collinosa, e di Lecce, più terragna. |
Tante sono le ricette che presenta questa cucina, che ha poi una particolarità che la distingue dalle altre, di offrire piatti diversi in relazione alle diverse stagioni, così che durante le stagioni più miti, cioè in primavera e in estate, viene data preferenza alle verdure e al pesce, mentre nelle altre predominano i legumi, la pasta fatta in casa condita con vari sughi, da sola o combinata alle verdure o al pesce. |
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Il piatto più tipico è quello delle "Orecchiette al ragù di carne di cavallo", la cui ricetta è ormai diffusa in tutti i ricettari, ma non sono meno conosciute le "Orecchiette con le cime di rapa", la "cicoria con la purea di fave", e quelle che ricollegano il territorio al Mediterraneo, come i "Cavatelli con le cozze" o il riso al forno alla barese chiamato pure patate, riso e cozze. I piatti più diffusi sono comunque riprodotti nei vari ricettari in circolazione, mentre sarebbe opportuno far emergere alcune delle vecchie ricette ormai non più praticate, per il notevole impegno che richiedono, ma che, se non trascritte da qualche parte, potrebbero andare perdute. |
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Cime di rape | ||
Tante sono le ricette che presenta questa cucina, che ha poi una particolarità che la distingue dalle altre, di offrire piatti diversi in relazione alle diverse stagioni, così che durante le stagioni più miti, cioè in primavera e in estate, viene data preferenza alle verdure e al pesce, mentre nelle altre predominano i legumi, la pasta fatta in casa condita con vari sughi, da sola o combinata alle verdure o al pesce.
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Orecchiette | ||
Il piatto più tipico è quello delle "Orecchiette al ragù di carne", la cui ricetta è ormai diffusa in tutti i ricettari, ma non sono meno conosciute le "Orecchiette con le cime di rapa", la "cicoria con la purea di fave", e quelle che ricollegano il territorio al Mediterraneo, come i "Cavatelli con le cozze", il "Risotto ai frutti di mare", il "Polpo alla griglia" o il riso al forno alla barese chiamato pure patate, riso e cozze. | ||
Tra i prodotti DOP pugliesi troviamo:
Numerosi sono i vini pugliesi DOC, DOCG ed IGT, con cui accompagnare i piatti regionali, così come gli olii di oliva extravergine DOP. |

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